Filtri antispam, spam words e come testare prima dell’invio – 3° Puntata
Il problema della posta indesiderata è molto diffuso e rappresenta uno degli incubi maggiori per chi comunica. Esistono tuttavia diverse tecniche anti-spam. In questo articolo ci concentreremo sui filtri antispam basati sul contenuto perché conoscerli può fornire importanti indicazioni in fase di creazione email, aiutando a prevenire potenziali problemi di filtraggio.
I filtri antispam: una panoramica
Molti filtri antispam si basano sull’analisi del contenuto di messaggi per capire se la costruzione della comunicazione, il messaggio o alcune immagini siano in realtà solo fonte di messaggi indesiderati.
Due dei più popolari filtri antispam basati sul contenuto sono SpamAssassin e CloudMark. Sono inseriti in modo automatico all’interno delle caselle di molti provider di posta e utilizzano approcci complementari tra loro, pertanto conoscerli entrambi risulta particolarmente rilevante.
Spam Assassin
Utilizza una grande varietà di tecniche per estirpare la spam dalle caselle di posta, tra cui principalmente una combinazione di regole che cercano contenuto sospetto e altri segnali di spam. Il processo prevede l’analisi di ogni messaggio ricevuto e l’assegnazione di un punteggio totale sulla base delle singole caratteristiche. Generalmente sono considerati spam tutti i messaggi che risultano avere un punteggio totale uguale o superiore al valore “5”. Però, trattandosi di un software aperto e gratuito, ogni installazione può essere altamente personalizzata rendendo il filtraggio più lascivo (alzando la soglia sopra il 5) o più aggressivo (impostando un punteggio inferiore a 5).
Nota: è possibile verificare il punteggio SpamAssassin direttamente da Send, all’interno dello strumento di creazione email.
Cloudmark
Cloudmark Inc è un’azienda privata che fornisce protezione contro la spam, virus, phishing e altre minacce legate ai messaggi email e mobile. Il servizio è implementato su oltre 1 miliardo di utenti dei più grandi ISP del mondo, proteggendo il 12% degli account email globali. CloudMark utilizza la rete di caselle su cui è installato per creare delle impronte caratteristiche delle email di spam e determinare così messaggi simili, auto-adattandosi costantemente. In poche parole CloudMark divide ogni email in una serie di porzioni distintive (header, corpo, footer, testo, immagini, etc.) e sulla base delle segnalazioni degli utenti “impara e memorizza” quali elementi si ripetono nei messaggi di spam, come fossero una caratteristica di un messaggio non gradito. Per questa ragione, non è raro che un messaggio inizialmente non considerato spam da CloudMark venga filtrato in corso d’opera se quella campagna è oggetto di spedizioni attraverso più speditori e liste inaffidabili.
Nota: il Team Deliverability di Contactlab ha degli strumenti per verificare eventuali filtraggi Cloudmark.
Come ridurre i rischi di filtraggio antispam agendo sul contenuto delle mail
-
Codice HTML pulito
Come per ogni lingua, l’HTML ha le proprie regole di grammatica, vocabolario e sintassi. Alcuni documenti HTML potrebbero quindi violare alcune regole o contenere semplicemente errori di battitura che potrebbero far finire la tua comunicazione nella posta indesiderata. Esistono quindi dei processi di verifica chiamati “validazione” per controllare che un documento segua le regole e possa essere definito valido. Un esempio tra tutti è validator.w3.org dove puoi controllare la qualità del tuo HTML.Ma la validazione può essere una vera sfida! Spesso infatti mostra molti falsi positivi e sarà quasi impossibile riuscire a far validare totalmente una email “moderna”, ma è comunque importante controllare i risultati del test per avere indizi su eventuali problemi del codice.
-
Bilanciamento testo immagini
Punta ad un buon equilibrio di testo e immagini in una modalità che abbia senso per il tuo business. Nel corpo del messaggio, usa del testo in modo che la comunicazione sia chiara anche nel caso in cui le immagini non vengano mostrate.Inoltre fai attenzione alle dimensioni e cerca di non superare mai i 20kb in quanto l’uso di immagini particolarmente pesanti senza nessun testo di supporto può far allarmare i filtri anti-Spam. Gli spammer tendono infatti ad utilizzare immagini grandi al posto del testo in modo che i programmi non siano capaci di leggerne il contenuto.
-
Non usare abbreviatori URL
Abbreviare il meno possibile URL con strumenti come bit.ly , tinyurl.com , etc. in quanto gli spammer ne hanno abusato per celare i loro link (spesso già blacklistati e pericolosi). Di conseguenza alcuni filtri anti-Spam hanno blacklistato i domini degli URL shortener e utilizzarli può mandare la tua email nella casella dello spam. -
Disiscrizione presente e visibile
La possibilità di disiscrizione deve essere presente e ben visibile perché se gli utenti non possono disiscriversi (facilmente) finiranno per segnalare il tuo messaggio come Spam danneggiando gravemente la tua reputazione: meglio perdere un utente oggi che essere filtrato domani! -
Evitare di inserire link in chiaro nel testo
L’HTML permette di inserire link da qualunque testo a qualunque URL. I malintenzionati possono perciò nascondere link pericolosi sotto dei link apparentemente legittimi.
Inserisci link quindi solo verso testo e immagini “pure” e MAI indirizzi nella forma www.URL.com: dato che il tracciamento dei link (importante per il marketing) riscrive le tue URL, i filtri possono rilevare l’incoerenza tra link mostrato e link reale e «nel dubbio» filtrare le tue email legittime! -
Versione testuale alternativa
Le email possono essere spedite in versione testuale, HTML o HTML con versione testuale alternativa. Un buon consiglio è usare sempre una versione testuale alternativa per ridurre i problemi con gli anti-Spam in quanto valutano positivamente una versione testuale alternativa perchè alcune app e client email non gestiscono l’HTML e alcune persone semplicemente lo preferiscono (e bloccano le email HTML). La versione testuale dev’esser comunque quanto più coerente possibile rispetto alla versione HTML.In Send è possibile auto-generare la versione TEXT con il click di un bottone.
-
Le spam Words
In passato esistevano delle parole proibite, le cosiddette Spam Words, che andavano evitate per non finire in spam, oppure che gli stessi spammer aggiravano attraverso semplici stratagemmi e la parola “viagra” diventava “v1agra” aggirando così il filtro. Ironicamente, una email legittima con certe parole poteva finire automaticamente in spam e una email spazzatura poteva finire in inbox semplicemente mascherando le parole calde.Fortunatamente i filtri anti-spam si sono evoluti e difficilmente sarà una singola parola a determinare il posizionamento nello spam folder. Questo non significa però che vadano usate: è possibile che l’uso di Spam Words possa ancora contribuire al peso totale del filtraggio.
Ma, per quanto ancora oggi sia importante evitare testo assimilabile alla SPAM, questo non è di certo sufficiente! I moderni Anti-Spam usano infatti dei Filtri Bayesiani per dedurre il valore di una email dal comportamento utente.
Il filtro bayesiano applica all’analisi delle email un teorema, espresso per l’appunto da Bayes, secondo il quale ogni evento cui è attribuita una probabilità è valutabile in base all’analisi degli eventi già verificatisi. Nel caso dell’analisi antispam, se in un numero n delle email analizzate in precedenza l’utente ha marcato come spam quelle che contenevano una determinata parola, il filtro ne dedurr à che la presenza di quella parola innalza la probabilità che le email seguenti contenenti quella parola siano a loro volta spam.
Per concludere diciamo quindi che dovresti:
- concepire le tue email in modo da aumentare l’interazione;
- testare sempre le email prima di spedirle;
- monitorare le performance per dominio;
- seguire le best practice sul contenuto.
Ma soprattutto.. usare il buon senso in ogni scelta relativa al copy o al design di una email. Mettiti nei panni di chi riceve e chiediti se quel messaggio è posta gradita o indesiderata.